Una viticoltura di qualità, tra le altre cose, richiede una corretta gestione della parete fogliare.
L’obbiettivo di fondo è quello di riuscire a ottenere una parete fogliare di sufficienti dimensioni (rapporto vegeto-produttivo equilibrato), a portamento eretto e sempre con una quota di foglie giovani e fisiologicamente attive.
Questo tipo di impostazione richiede di solito la necessità di eseguire almeno due passaggi per sollevare e indirizzare in maniera adeguata la nuova vegetazione nel periodo primaverile-estivo.
Si è cercato pertanto di individuare delle soluzioni che unissero economicità di esecuzione e qualità della stessa.
In questo senso si sta diffondendo l’uso dei fili mobili per accompagnare la crescita della vegetazione; tali fili possono essere spostati o con opportune macchine operatrici o manualmente.
L’uso della macchina risulta interessante soprattutto per grosse superfici e si riesce ad ottenere una buona qualità del lavoro solo in determinate condizioni (cultivar a portamento eretto, ridotta vigoria e tempestività di esecuzione).
I pali metallici costituiscono un’ottima soluzione sia per chi usa la macchina e ancor di più per chi sposta manualmente i fili; infatti con i tutori metallici non serve applicare non è necessario applicare accessori al palo (costosi ed ingombranti) e si può accompagnare la vegetazione in base al suo gradiente di crescita essendo dotati di molte posizioni.
La scelta del numero e della localizzazione dei fili nella struttura del vigneto dipendono da molti fattori tra i quali il portamento e la vigoria della cultivar, della fertilità dell’ambiente e dalle dimensioni della parete fogliare che si intende allestire.
Nei grafici A,B e C si sono portati tre esempi di strutture.