ASPETTI GENERALI

La versione classica prevede un cordone permanente orizzontale unilaterale sul quale vengono lasciati speroni di 1÷3 gemme. E’ una forma adottata soprattutto in ambienti non eccessivamente fertili, per varietà non molto vigorose (migliore fertilità basale) e per raggiungere ottimi livelli qualitativi della produzione.

Viene di solito consigliata in presenza di manodopera specializzata e per obiettivi produttivi non elevati. Inoltre la potatura a sperone non è particolarmente facile da eseguire (sia nella fase di allevamento che di produzione) e comporta una diminuzione sia della fertilità reale che del peso medio grappolo riducendo, rispetto ad un tralcio rinnovato, il potenziale produttivo di circa un terzo. Inoltre in presenza di ambienti umidi e di grappoli compatti i rischi di attacchi fungini (peronospora e botrite) sono piuttosto elevati in considerazione del notevole affastellamento vegetativo nella fascia produttiva.

SESTO D’IMPIANTO

Distanza tra le file

Si ripete sostanzialmente quanto detto per il Guyot per cui si va da 2,00 mt a 2,70 mt per gli impianti con meccanizzazione tradizionale e da 1,00 mt a 1,80 mt per gli impianti che prevedono l’uso di scavallanti.

Distanza sulla fila

La tendenza generale va verso un infittimento della misura sulla fila sia per ridurre la produzione unitaria si per evitare lo spogliamento della parte centrale del cordone (cosiddette finestre). Pertanto le distanze variano mediamente da 0,80 mt a 1,40 mt in funzione della vigoria varietale e della fertilità dell’ambiente.

MECCANIZZAZIONE

Il cordone speronato si presta alla vendemmia meccanica per scuotimento orizzontale. Inoltre si riescono a ridurre notevolmente (dal 20% al 50%) i costi globali della potatura secca grazie ad una prepotatura meccanica eseguita con macchine a barre falcianti mobili o con macchine a seghe circolari multiple. Dopo il passaggio della potatrice è sufficiente un passaggio di rifinitura manuale.