ASPETTI GENERALI
Forma a tralcio rinnovabile molto diffusa nella viticoltura tradizionale. Oggi può essere considerata una valida alternativa al Casarsa e/o Sylvoz qualora si voglia privilegiare l’aspetto qualitativo rispetto ai costi di gestione.
Infatti il Capovolto Bilaterale, a parità di produzione per unità di superficie, permette mediamente di ottenere un’uva di maggiore qualità rispetto ad un Casarsa e/o Sylvoz.
Questo si deve ad un migliore equilibrio vegeto-produttivo, ad un più razionale rapporto tra superficie fogliare e produzione, alla possibilità di diminuire la distanza tra le file aumentando il numero delle viti per unità di superficie.
D’altro canto la potatura secca di un Capovolto Bilaterale ha dei tempi di esecuzione circa doppi rispetto ad un Casarsa.
I sesti d’impianto sono riconducibili a quelli di un Guyot Doppio modificato.
Uno dei problemi principali di questa forma di allevamento è che l’accentuata curvatura dei capi a frutto inseriti alla sommità del ceppo, derivante dalla notevole distanza tra il filo principale e quello più basso della struttura portante, determina un doppio gradiente di vegetazione che penalizza la zona mediana dei tralci nella quale si possono avere gemme cieche o sviluppo di germogli deboli con grappoli di ridotte dimensioni.